Porta del Lazio
ATTRATTORI CULTURALI
Gli “attrattori culturali” sono luoghi di eccellenza, di riconosciuto rilievo nazionale ed internazionale, dal punto di vista archeologico, architettonico o paesistico sui quali la Regione ha deciso di iniziare a concentrare delle risorse. Fin dal 2006 la scelta di promuovere le eccellenze culturali nel Lazio è diventata legge. In conseguenza di ciò, nella elaborazione del terzo atto e del quarto atto integrativo dell’Accordo di Programma Quadro (APQ1) – che è lo strumento per il coordinamento gestionale fra Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Ministero per lo Sviluppo economico ed enti locali delle risorse del Centro Interregionale per la Programmazione Economica (CIPE) – si è cominciato, d’accordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il MiBAC, a definire ed identificare le prime iniziative di valorizzazione e promozione degli attrattori culturali. L’idea, dunque, è quella di puntare sui beni culturali come elementi fondamentali della crescita civile, sociale ed economica dei nostri territori, identificando alcune eccellenze che possano fungere da volano economico e culturale per tutto il Lazio.
Gli attrattorei culturali sono stati identificati, uno per provincia, nelle seguenti emergenze culturali:
– i siti UNESCO di Villa Adriana e Villa d’Este di Tivoli – Roma
– il Parco Archeologico di Vulci e gli Etruschi – Viterbo
– l’Abbazia di Fossanova – Latina
– le Mura Poligonali – Frosinone
– la Via del Sale – Rieti
TIVOLI
L’area di Tivoli rappresenta un importante polo di attrazione culturale nel Lazio; la densità dei beni culturali e le bellezze naturalistiche compongono un paesaggio di grande ricchezza. I centri d’interesse più noti sono Villa Adriana, Villa D’Este e Villa Gregoriana. L’attrattore Tivoli, inoltre, costituisce un potenziale snodo verso aree vicine a forte vocazione turistica; si colloca, infatti, in un ambito territoriale al quale si collegano itinerari significativi, già sostenuti con la programmazione regionale in materia di Sistemi Museali Territoriali e di Aree di Programmazione Integrata.
VITERBO
Sotto il nome di “Attrattore Vulci” è in realtà raccolto un territorio ben più ampio di quello relativo al Parco archeologico di Vulci e che comprende anche Tarquinia e Tuscania, Cerveteri e Civitavecchia a sud, in provincia di Roma. L’antica città etrusca e romana di Vulci, nei comuni di Canino e Montalto di Castro, la cui valorizzazione è sostenuta dalla Regione Lazio e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria meridionale secondo un modello che al momento è unico nel Lazio, è localizzata nell’Area archeologica di Vulci, in piena maremma laziale. Il Castello della Badia, struttura fortificata medievale che ne costituisce l’ingresso, ospita il Museo Nazionale Etrusco.
LATINA
L’abbazia di Fossanova, recentemente restaurata, è situata nel borgo omonimo nel comune di Priverno (LT). Eretta alla fine del secolo XII, è uno dei più famosi complessi monastici gotico cistercensi d’Italia. La sua importanza culturale e la centralità e vicinanza a località di grande interesse dell’area pontina rappresentano un volano per lo sviluppo dell’intero territorio circostante, motore di un sistema culturale e turistico che, attraendo visitatori da Roma e riconvertendo il turismo balneare, innesca un processo di sviluppo integrato e sostenibile per il territorio.
FROSINONE
Tra le cinte murarie in opera poligonale note in Italia e nel bacino del Mediterraneo, i numerosi esempi presenti nella provincia di Frosinone spiccano per monumentalità, conservazione e ampiezza del circuito superstite. Per gli studiosi le prime fasi costruttive risalgono all’età arcaica (VI-V secolo a.C.), quindi all’inizio della conquista romana dei territori dei Volsci e degli Ernici (IV-III secolo a.C.). La valorizzazione dell’attrattore dell’area del Frusinate intende sviluppare una serie di interventi di riqualificazione, recupero e restauro conservativo delle antiche cinte murarie di Alatri, Anagni, Arpino, Atina, Ferentino, Veroli, opere grandiose che ci parlano del nostro più lontano passato.
RIETI
L’attrattore della “Via del Sale” è un ideale percorso di valorizzazione del comprensorio provinciale, un attrattore lineare che permette di collegare in modo organico emergenze ed interventi, restituendo alla collettività, nella cornice di un magnifico contesto ambientale, un patrimonio culturale ancora poco noto. La via Salaria ricalca antichissimi tracciati di pastori e portatori di sale, ed è tuttora fondamentale arteria di comunicazione tra il versante Tirreno e Adriatico. In età romana sorgono in zona centri abitati, grandi ville e impianti termali. Su questa linea di passaggio e di confine s’impone nel medioevo la potente Abbazia di Farfa, e proprio nella conca di Rieti sosta lo stesso San Francesco.