Il nome della rosa
Nel corso di questa settimana Guglielmo da Baskerville, Adso da Melk e Bernardo Gui saranno a Vulci. Riportata in questo modo l’informazione non è certo clamorosa; Se invece facessimo riferimento a John Turturro, Rupert Everett e a F. Murray Abraham la notizia potrebbe assumere tutt’altra valenza. Ed infatti nel corso di questa settimana il cast di sicura eccellenza in cui compaiono gli artisti appena citati, sarà a Vulci, nel Parco Naturalistico ed archeologico, impegnato nelle riprese del serial tratto da “Il Nome della Rosa” il celebre romanzo storico di Umberto Eco. L’opera letteraria, che sin dalla sua prima uscita ha riscontrato un grande successo da parte dei lettori, è inserita dal giornale francese Le Monde fra i 100 libri più belli del XX secolo. L’opera è ambientata verso la fine del 1327 e si basa sulla ricerca della “Poetica” di Aristotele, opera filosofica tramandata dagli amanuensi benedettini. Tuttavia, poiché il contenuto di quest’opera era ritenuto dai bibliotecari dell’Abbazia disdicevole e dannoso per la morale cristiana, la sua presenza, nell’Archivio/Labirinto della grande Biblioteca, era negata ed i pochi monaci che ne conoscevano l’esistenza, spinti dalla curiosità di consultarlo, venivano trovati cadaveri secondo uno schema riportato nel Libro dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo. Il romanzo, che trae spunto dal racconto che Adso da Melk fa della sua che, basata sulle ore della preghiera e del ritiro spirituale, è inframmezzata da orrende morti a cui il francescano Guglielmo cerca di dare una spiegazione “laica”, cosa che lo metterà in conflitto con l’Inquisitore domenicano Bernardo Gui.