I COW BOYS DELLA MAREMMA
E’ un rapporto profondo e intimo quello che lega gli uomini della maremma alla terra di vulci. I butteri sono sicuramente le figure più originali e autentiche di queste zone e antico è il loro lavoro, quando la giornata iniziava prima del sorgere del sole, con la scelta della cavalcatura, tra i tre o quattro cavalli maremmani a disposizione. Dal termine greco “botér”, mandriano, i cavalcanti di maremma caratterizzano ancora oggi le praterie che si estendono all’interno della costa tosco-laziale.
Nel parco naturalistico archeologico di vulci, dove rivivono le tradizioni più autentiche, la figura dei butteri trova la sua cornice ambientale ideale e non è raro incontrarli intenti a “restringere il bestiame”, e condurre le caratteristiche vacche maremmana dalle lunghe corna nei verdi pascoli.
Scelti per la “rustica robustezza” necessaria per sopravvivere nell’insalubre palude, vacche e cavalli maremmani sono ormai un patrimonio inscindibile di queste ora rigogliose “piane”.
Gente autentica e fiera del proprio lavoro, i butteri di vulci sono curiosamente aiutati nel controllo delle mandrie dai simpatici guardabuoi, piccoli aironi che appollaiati sopra i bovini al pascolo hanno imparato a segnalare il pericolo, emettendo un corto e basso “arg”.
Lo stretto legame tra i butteri e il parco naturalistico archeologico di vulci si ritrova nei piatti proposti nel menù del “Casaletto Mengarelli” dove i salumi di cinghiale e la zuppa di lenticchie e patate di maremma rimandano agli autentici sapori della cucina locale.